Il vino come lingua di comunicazione: grande successo per Vinitaly

wine translation
Apr 18 2016
Perché oggi più che mai una buona traduzione del vino è importante per far volare il vino italiano in Cina

Quando si tratta di vino, Verona rappresenta la miglior vetrina internazionale ospitando la più grande manifestazione del mondo dedicata al vino, Vinitaly, giunta quest’anno alla cinquantesima edizione. Come il Salone del Mobile a Milano, questa manifestazione rappresenta un’occasione unica per produttori e rivenditori italiani per far vedere al mondo quello che sanno fare.
Anche quest’anno cifre da record, con un significativo aumento di presenze straniere e buyer internazionali. Come si capisce già dal titolo dell’evento, Vinitaly punta sugli stranieri per aumentare le esportazioni e “stappare” il messaggio della qualità Made in Italy all’estero. Per raggiungere questo obiettivo giocano ruoli importantissimi anche la lingua e la traduzione del vino.

Come è stato ampiamente riportato nella stampa, la grande novità di quest’anno è che Jack Ma e il suo gigante dell’e-commerce, Alibaba, vogliono portare il vino italiano in Cina – un’opportunità grandissima per l’Italia per aumentare le vendite in Cina tramite il sito che gestisce l’80% delle vendite online in quel paese. Di conseguenza i linguisti italiani, inglesi e cinesi vedranno sicuramente un boom nel loro lavoro con un aumento di richieste per tradurre le etichette delle bottiglie, le schede tecniche del vino, le schede degustazioni, il materiale di marketing, i brevetti e la documentazione per la protezione del marchio, ma anche per i servizi di interpretariato per le fiere, riunioni business, eventi di formazione e serate di networking, nonché per la loro esperienza nella localizzazione della presenza online, per valorizzare al meglio il potenziale offerto dall’e-commerce.

Ma le opportunità di business non sono rivolte solo ai grandi player. L’obiettivo prefissato per le esportazioni, da raggiungere entro il 2020 –7,5 miliardi di euro –coinvolge infatti anche le piccole e medie imprese: le aziende vinicole e i viticoltori. Siamo di fronte a un’opportunità davvero “frizzante”, come il vino stesso, per vendere quell’italianità così difficile da imbottigliare: l’occasione per le aziende italiane per dare il meglio di sè, sfruttando la vendita di vino online e usandola come una finestra sul mondo.

Ma non è solo la Cina ad essere interessata alle etichette italiane. I produttori siciliani di Vinitaly puntano anche all’Inghilterra, concentrandosi sul mercato premium più che sulla produzione di massa. Tale offerta va ovviamente accompagnata da un bouquet di marketing e traduzioni fine, intenso e armonico; un prodotto firmato Google Translator probabilmente non farebbe altro che lasciare un retrogusto amaro in bocca ai clienti internazionali interessati.

Motivo per cui cogliere la giusta traduzione del vino è fondamentale. Il vino parla una lingua propria, le parole assumono significati diversi e anche dei piccolissimi cambiamenti di sfumatura per quanto riguarda l’intensità del termine descrittivo possono avere un impatto notevole su tutto ciò che circonda il vino, come viene classificato, abbinato al cibo e come è percepita la qualità. In sintesi, saper distinguere il naso dalle note e il demi sec dal brut è d’obbligo. E non è tutto, i gusti e la cultura del vino cambiano da paese a paese ed è per questo che abbiamo bisogno di una spiegazione anche delle abitudini culinarie e sociali del paese d’origine e di destinazione, tutto nella lingua specifica del settore.

La posizione di LEXILAB, situata nella regione vinicola del Friuli Venezia Giulia, al confine con il Veneto e così vicino a Verona da poter quasi fare un brindisi con i visitatori di Vinitaly, ci mette al centro dell’azione, pronti ad aiutare le aziende vinicole a far spiccare il volo verso la Cina al vino italiano.

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